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Borges, la memoria e mia nonna
“La condanna di Funes è quella di avere una prodigiosa memoria che gli permette di cogliere ogni dettaglio di tutto ciò che lo circonda. Ma se da un lato riesce a ricordare ogni cosa con estrema facilità, dall’altro non è in grado di formulare idee generali: la sua memoria registra solo particolari e non concetti compiuti. Nel suo mondo sovraccarico, non c’erano che dettagli, quasi immediati, e questa condizione lo conduce all’isolamento e all’incomunicabilità”. <>
(“Funes el memorioso”, 1944. Da “Ficciones” di J.L. Borges)
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*** [Nel ricordo ‘frattale’ di mia nonna Teresa, un tributo.
Nel 10° anniversario del suo addio terracqueo, oggi] ***
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“Si ritiene che i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l’argomento più il mistero aumenta” (B. Mandelbrot)