Da “Stay human but stay free” (capitolo “Superiorem non recognoscens”), anno 1492: incunabolo del poeta latino naturalizzato inglese Thomas Turbato, conservato al Louvre

Il mio obiettivo o piccolo traguardo per così dire “resilienziale” è quello di attendere ancora qualche ora (solo un altro po’, giusto il tempo che la tempesta nel bicchiere-digitale-d’acqua-calda-sempre-mezzo-pieno passi), fare un’abbondante colazione a base di semi di semidei da pensiero-veloce-da-tastiera e dirmi ‘rien ne va plus, les jeux sont faits': allora sì che potrò in cuor mio vantare il fatto – pur avendola non poco frequentata, diffusa e studiata secoli or sono (anche sotto i profili storico, sociale, morale, culturale, artistico, psicologico, politico e dunque va da sé, ahimè, persino legale) – di essermi astenuto dall’intervenire con considerazioni chilometriche o magari con slogan di facile presa in coda a quello che ritengo essere un (benché in legittimo) malrisposto, generosamente sovraesposto e a tratti persino scomposto sabba – per segno, sintomo, senso – intorno alla o dentro la (rullo di tamburi) * * * * * *