(…smetto di mettermi in disparte, di promettermi al castigo…
smetto di dimettermi, di rimettermi al giudizio altrui nell’oppio delle ore…
smetto per permettermi di esserci, d’intromettermi senza compromettermi…
ricomincio dal nitore, al netto di una buccia che ri(s)copre la sua polpa:
un uomo premonitore che si è fatto vero senza farsi furbo,
quel furto d’idealità che abbandono in dono “e non mi sdoppio più”…
nello scoppio di me con il cuore all’insù…)