Monthly Archives: settembre 2012

->Spaghetti al Paglio, olio e peperoncino
La cena “imbarazzante” di Alex Mammi al bocciodromo di Arceto (sabato scorso) – 2
“A tavola eravamo in 250 circa. Che io sappia nessuno era armeno né armato, ma adesso che ci penso qualcuno aveva una brutta cera e persino problemi di digestione. Lo ammetto: di molti non conoscevo né il gruppo sanguigno né il codice Pin di telefono e bancomat”. Intanto si scopre che il 21/3 a tavola col leader Pdl agli “Antichi Soloni” c’erano anche Al Pacino e De Niro, mentre gli chef (non proprio dei brutti cief) della serata furono Vissani e Bottura

->Spaghetti al Paglio, olio e peperoncino
La cena “imbarazzante” di Alex Mammi al bocciodromo di Arceto (sabato scorso) – 2
“A tavola eravamo in 250 circa. Che io sappia nessuno era armeno né armato, ma adesso che ci penso qualcuno aveva una brutta cera e persino problemi di digestione. Lo ammetto: di molti non conoscevo né il gruppo sanguigno né il codice Pin di telefono e bancomat”. Intanto si scopre che il 21/3 a tavola col leader Pdl agli “Antichi Soloni” c’erano anche Al Pacino e De Niro, mentre gli chef (non proprio dei brutti cief) della serata furono Vissani e Bottura


-> INTERVISTA SEMISERIA (Il senso è reale, le parole immaginate. Satira politica, parodia di costume)

(…) Aggiungi un posto a tavola, che c’è un cutrese in più, se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu…

Sindaco, proseguiamo?

Proseguiamo, proseguiamo…

Gli altri non li aveva mai visti né mai conosciuti: 50-60 persone che erano in altri tavoli (mentre lei e lo Zio Paglio avete cenato allo stesso tavolo), che nemmeno sono state presentate né si sono presentate al suo collega durante l’ora scarsa che era lì a condividere lo stesso locale, e che ovviamente non hanno nemmeno parlato con lui. A quella cena di più di 6 mesi fa, svoltasi in un ristorante in cui sia politici del Pdl sia politici del Pd o dell’IdV o della Lega (e pure molti giornalisti, anche quelli che vanno e vengono da Parma essendo Villa Gaudio sulla strada) hanno cenato in passato e magari anche dopo il 21 marzo scorso. E addirittura non c’erano nemmeno i Raggi X, ma solo perché nessuna delle persone presenti al ristorante è risultato fosse armata… sebbene alcuni di questi fossero titolari una regolare e valida licenza per il porto d’arma.

Ma al ristoratore la Procura ha revocato il porto d’armi… o era un porto di mare, boh, non ricordo…

Beh, attenzione. Intanto è stata la Prefettura, perché a lei compete detta licenza. E poi la revoca è avvenuta solo dopo (solo dopo, se lo segni) il 21 marzo, la data della cena. Dopodiché l’interessato, valutando ingiusto o immotivato il provvedimento si è rivolto a un avvocato (che non è lo Zio Paglio, bensì Scazzi Amadèus) affinché gli predisponesse un ricorso: ricorso poi presentato ma purtroppo respinto qualche giorno fa, poiché non si è riusciti a provare che un tale provvedimento fosse e sia esagerato, laddove l’onere della prova in fase di ricorso tocca al ricorrente. Ma il principio di precauzione sociale ci sta, è doveroso agire verso la prevenzione “ambientale”…

Quindi?

No, niente… Quanti eravate ieri sera a tavola al bocciodromo?

Saremo stati 250.

Bene: se la sente di escludere che tra questi, nel suo o in altri tavoli, ci fosse qualche indagato?

Come faccio… Penso proprio di no, ma non me la sento di escluderlo, e non saprei come fare, cioè cosa dovrei fare per saperlo. Nessuno è “prefetto” del resto… Però posso dire con certezza che c’era qualche sportivo, ad esempio il presidente della Trenkwalder, e per me è stata una piacevole sorpresa.

Come!? Lo sport va bene, certo, e va benissimo pure il calciatore Iasesta… Ma vuole forse dirmi che quando la invitano in locali loschi come i bocciodromi, ancora più loschi dei ristoranti, Lei non si premura di sapere in anticipo chi ci sarà, e che non pretende che le venga inviata via fax o via e-mail dal gestore del locale – o da coloro che l’hanno invitata – una lista dettagliata degli ospiti che prenderanno parte alla serata? Nemmeno le loro generalità, il loro gruppo sanguigno, soprattutto la stampa aggiornata del loro casellario giudiziario!? E’ inaccettabile, tutto ciò è politicamente inopportuno e moralmente satanico e quindi farò in modo che il prete di Scandiano prima la esorcizzi e poi la scomunichi, perché lei che è pure laureato in legge questo dovrebbe saperlo! La farò sbattezzare!

Scoop! La prova fotografica che il sindaco di Scandiano frequenta ‘cattive compagnie': qui ad esempio è col sindaco di Viano, con la leader Confapi e con oscuri banchieri…

Ma io mica posso avere la sfera di cristallo, tutto ciò sarebbe assurdo… E poi non è reato cenare. Non è reato farsi invitare, non è reato accettare inviti, non è reato frequentare ristoranti, non è reato (non ancora, almeno…) parlare di cooperative rosse in pubblico, se è questo cui lei allude. Io rispondo di quello che faccio io, non di quello che si suppone possano aver fatto altri che non conosco, che non ho mai visto e a cui non ho mai parlato, né prima né dopo il matrimonio o la cena al bocciodromo. A parte che c’è gente che decide all’ultimo minuto di partecipare, senza contare che c’è un continuo movimento di gente che arriva e di gente che va, sarebbe impossibile…

Esatto. Anche lo Zio Paglio è arrivato in ritardo (intorno alle 22.15), ha fatto un piccolo comizio (ricordiamo che a tavola c’erano anche il consigliere comunale Guastalla e l’avv. nonché consigliere di circoscrizione e celebre showgirl Manuela Arcuri, così come c’erano l’avv. Scazzi Amadèus e una giornalista che tuttora lavora ogni giorno ai notiziari di una televisione, tale Trombato: così, tanto per sapere), ed è uscito dal locale per fare rientro a casa quando ancora c’era gente a tavola (cioè verso le 23.20). E ciascuno ha pagato di tasca propria, vista la natura della convocazione (di fatto un’auto-convocazione: per la teoria dei “sei gradi di separazione” tutti, attraverso pochi passaggi, possono entrare in contatto con tutti… c’è anche un programma su Radio Tre, dove dimostrano che Mozart è “parente” degli U2 o che Mussolini è “legato” a Gandhi)…

Ok, ho capito. Ma tanto per me il caso è chiuso, e anzi, non c’è mai stato. Ok che sono sindaco, dunque personaggio pubblico, ma voi giornalisti occupatevi di cose serie, non del menu dei ristoranti o del fatto che, per digerire il bollito, sia meglio il bicarbonato o la limonata… volete occuparvi del sesso degli angeli e non avete nemmeno mai visto una bustina di lievito Paneangeli… E poi anche gli angeli mangiano Fagioli, quindi… Comunque d’ora in poi cenerò sempre a casa mia, e prima di sedermi al desco vi manderò un fax e magari, se mi gira, persino un invito a partecipare… A proposito, adesso una domandina ve la faccio io: voi giornalai dove cenate di solito? Prendete sempre pizza da asporto o magari uscite e mangiate in compagnia, con gli amici o con le associazioni di cui fate parte, con le forze dell’ordine o gli imprenditori amici, per lavoro o per diletto, per difetto o per eccesso, o magari per farvi una sana sco..ta nel dopocena dopo avere conosciuto una all’aperitivo? O volete dirmi che siete sempre a dieta e che a voi interessa solo “scoop-are”!?

(SECONDA PARTE / FINE – 2)

GIORNALI
Sabato esce il nuovo numero
del mensile Agorà (settembre)

GIORNALI
Sabato esce il nuovo numero
del mensile Agorà (settembre)


Anteprima. La nuova cover del mensile free press della zona ceramiche (9° numero)

***

“In Italia più che gli euro mancano le palle” (Lettera d’addio di Sallusti)

Fa un certo effetto sapere di dover andare in carcere.

Ma non è questo il problema, non il mio. In un Paese dove più che gli euro mancano le palle, non voglio concedere nessuna via d’uscita a chi ha partecipato a questa porcata. Non ho accettato trattative private con un magistrato (il querelante) che era disponibile a lasciarmi libero in cambio di un pugno di euro, prassi squallida e umiliante più per lui, custode di giustizia, che per me. Non accetto ora di evitare la cella chiedendo la pena alternativa dell’affidamento ai servizi sociali per sottopormi a un piano di rieducazioneRead the rest of this entry

RIVOLUZIONE GRILLO
“Fare le pulci a giornali e giornalisti”
La loro storia, le gaffes, quanto guadagnano

RIVOLUZIONE GRILLO
“Fare le pulci a giornali e giornalisti”
La loro storia, le gaffes, quanto guadagnano


Tensione sempre più alta tra stampa tradizionale e nuove forme di comunicazione in rete
IL LEADER 5STELLE LANCIA UNA NUOVA, PROVOCATORIA INIZIATIVA WEB

A Parma l’ex comico che intende “fare pulizia” in Parlamento ha tuonato (coi suoi toni, sempre acuminati) contro la casta dei giornali, arrivando a sfidare a viso aperto i ricchi editori e direttori

“Utilizzate il tag “intervistiamoigiornalisti” nei video che caricherete su Youtube. Twittate con l’hashtag “#intervistiamoli” per diffondere e segnalare le vostre video – interviste su Twitter e per proporre le domande da rivolgere ai giornalisti (locali e nazionali)”

“Con un’informazione libera l’Italia cambierebbe in 24 ore. I giornalisti italiani si suddividono in tre categorie: gli indipendenti (pochi, eroici e spesso emarginati), gli schiavi (tantissimi, sfruttati e pagati 5/10/20 euro a pezzo) e i Grandi Trombettieri del Sistema, nominati in posizioni di comando dai partiti e dalle lobby (direttori di testata, caporedattori, grandi firme, intellettuali per meriti sul campo)… Read the rest of this entry

Prendete (un posto a tavola) e mangiatene tutti, questo NON è il mio “torto” offerto in sacrificio per voi. Buon appetito… Prosit!

Compagni di forchetta al BOCCIODROMO!
Scoop! Il sindaco Mammi VENERDI’ scorso ha CENATO col Paglio ad Arceto, perdipiù sedendo allo stesso TAVOLO e degustando la stessa pasta, la stessa carne, lo stesso caffé e “ammazzando” il tutto (tipo lupara bianca: ubriacateci tutti!) con un LIMONCINO della stessa marca e provenienza (bevanda d’alcol venduta a Reggio Emilia ma imbottigliata in meridione e perciò pur’essa assolutamente sospetta e reietta e dunque oggetto criminis di un’occhiuta inchiesta da parte del Resto del Nocino). “Nessun imbarazzo… e perché mai!?” Intervistona esclusiva a pancia piena, a bocce ferme

Prendete (un posto a tavola) e mangiatene tutti, questo NON è il mio “torto” offerto in sacrificio per voi. Buon appetito… Prosit!

Compagni di forchetta al BOCCIODROMO!
Scoop! Il sindaco Mammi VENERDI’ scorso ha CENATO col Paglio ad Arceto, perdipiù sedendo allo stesso TAVOLO e degustando la stessa pasta, la stessa carne, lo stesso caffé e “ammazzando” il tutto (tipo lupara bianca: ubriacateci tutti!) con un LIMONCINO della stessa marca e provenienza (bevanda d’alcol venduta a Reggio Emilia ma imbottigliata in meridione e perciò pur’essa assolutamente sospetta e reietta e dunque oggetto criminis di un’occhiuta inchiesta da parte del Resto del Nocino). “Nessun imbarazzo… e perché mai!?” Intervistona esclusiva a pancia piena, a bocce ferme


-> INTERVISTA SEMISERIA (In parte reale, in parte immaginata. Satira politica, parodia di costume)

Dopo la polemica “lapidaria”, i rivali Dj Emerenz e Don Paglio Terenziani piangono sulla tomba della fu unità del Pdl reggiano

L’INTERVISTA C’E’ STATA REALMENTE. ASSOLUTAMENTE E’ STATA INCENTRATA SULLA CENA DELLA SERA PRIMA AD ARCETO (LADDOVE MAMMI S’E’ HA DIVISO LO STESSO TAVOLO COL CRISTO MESSO IN CROCE E POI RISORTO (TRADITO DA GIUDA E RINNEGATO DA PIETRO). VERAMENTE IL SINDACO NON SI E’ IN ALCUN MODO’ DICHIARATO IMBARAZZATO E ANZI HA AGGIUNTO CHE DALLA SUA MAGGIORANZA NON PARTIRA’ ALCUNA NOTA STAMPA O MOZIONE SULLA CENA DEL 21 MARZO (“FIGURIAMOCI…”),  NE’ TANTOMENO SULLA SUA CENA AL BOCCIODROMO (CI MANCHEREBBE…) ;-)

Sabato pomeriggio abbiamo chiesto al sindaco di Scandiano di renderci edotti e persino un po’ sedotti circa la cena della sera prima al bocciodromo di Arceto, paese notoriamente “infiltrato” da politici Pd nonché paese d’origine sia di Alessio sia del Paglio. Lo abbiamo incontrato per caso in Corso Garibaldi (personaggio storico notoriamente sospetto avendo sbarcato coi Mille a Marsala, Sicilia), tutto bello incravattato e sorridente, e difatti, contento di vederci, non si è sottratto al nostro fuoco di fila.

Il sindaco di Scandiano stringe la mano a Eboli. Mammi invita poi a cena il consigliere Pdl: “Marco, quando organizziamo una bella degustazione al risto Capriolo? Porto anche i miei assessori, tanto nessuno li conosce…”

Alessio, sei elegantissimo. Dove sei stato oggi? Dove andrai?

Sono stato a un matrimonio.

Te lo chiedo a bruciapelo: c’erano anche dei calabresi?

Può essere, non posso saperlo.

Giusto… Ma ho le prove, c’erano eccome.

Vabbè, e allora? Anche molti del mio partito, a Reggio, hanno fatto o faranno le ferie in Calabria…

Per non parlare del sindaco di Reggio, che in campagna elettorale (chissà perché…) è stato addirittura ospitato a Cutro, dove ha partecipato alla sagra del Crocefisso (portando la statua di Castagnetti sulle spalle in processione, mentre oggi è un devoto di San Renzi, protettore dell’Anci) e quindi chissà quante mani avrà stretto e quanti piedi intravisto, come ha buttato lì Sarzi Amadè al quotidiano “UltimaDiCopertina”  l’altro giorno… tutte mani e piedi immacolati, al di sopra di ogni sospetto, per carità, poiché, invertendo un celebre motto, non è giusto che la verità che nessuno ascolta diventi (come spesso cade) l’anticamera dei dubbi che qualcuno sventola pure in assenza di vento e di ciccia…

Al direttivo Pdl di lunedì sera c’era anche Liborio

Beh, se è per questo il comune di Reggio ha poi dedicato una strada alla nostra cittadina “gemella”, chiamandola giustappunto “Viale Città di Cutro”, alla cui inaugurazione ha preso parte anche il sindaco del comune della Locride. E allora?

No, niente, così…. Hai organizzato tu il matrimonio di oggi?

No, ero soltanto uno dei tanti invitati.

C’era un metal detector all’ingresso della chiesa, o magari qualche manifesto con su scritto “Wanted” all’ingresso?

No, perché?

No,  niente. Però sei stato invitato dagli sposi, cioè dagli organizzatori stessi…

Sì, perché?

Il Paglio prende a braccetto l’amico cronista decantandogli per filo e per segno il succulento menu della prossima, imminente cena nel resort (relais du chateau) Borgo delle Libertà ad Arceto, con tanto di invito ufficiale a partecipare all’intimo desco e stavolta insieme a una camerawoman di TelePastaTricolore. Il giornalista, pur lusingato, tentenna. L’acquolina sale alla bocca… Poi però, di colpo, estrae dal cappotto la bibbia gastronomica del Gambero Rosso, regalatagli dal Carlino e con dedica di Borsellino (la famosa Agenda Rossi, dal nome del fotografo del giornale), e senza pensarci due volte la alza e la mostra al commensale pidiellino pronunciando queste parole: “Ti ringrazio, ma sono a dieta… e poi preferisco la pizza sormontata da una doppia razione e guarnizione di fresco pomodoro pachino… tipo quella che fanno agli Antichi Sallusti”. E il Paglio, sconsolato: “Ho capito, ho capito… il Gambero Rosso, l’agendina rossa, la pummarola ‘n coppa… Sei diventato pure tu un comunista! Cattocomunista!!! Consumistiiiiiii!!!”

No, niente. Il Paglio invece non è stato invitato da colui o da coloro che l’hanno organizzata, ma da conoscenti a loro volta invitati… Vabbè, ti spiego dopo…

Perché tiri fuori lui?

Perché ieri sera avete cenato insieme: confessi signor sindaco, non sia reticente!

Sì, è vero, non ho alcun problema ad ammetterlo.

Si dice fosse una cena all’insegna del rutto libero, e che quindi, insieme, vi siate lasciati allegramente andare ad emissioni gastrico-esofagee della peggior specie nonché a strofe pecorecce tipo quelle in rima della serie “osteria del Vaticano (parabonsibonsibò)” o magari prese in prestito dai film di Vitali e Banfi, manco foste nel peggior bar di Caracas…

Smentisco seccamente questo particolare, e se qualcuno lo conferma sono pronto a quererarlo!

Lasci stare… guardi cosa è successo a Sallusti…

Piuttosto… Anche quello era un luogo pubblico (il ristorante “Antichi Soloni” è addirittura un esercizio pubblico e tra l’altro aperto quella stessa sera al pubblico: dunque non era né una cena privata né una cena occulta), anche tu sei un personaggio pubblico (nella fattispecie un politico) e anche quell’evento è stato pubblicizzato (il matrimonio attraverso l’albo pretorio, la cena attraverso una nota apparsa su un quotidiano il giorno stesso). Ma tu eri in veste privata, e ciò è grave, mentre lui ha accettato controvoglia un cazzo di invito da colleghi di partito nell’esercizio della sua funzione pubblica di doppiamente eletto (in consiglio e in provincia), un invito come in questi anni gli hanno rivolto centinaia di persone diverse, e che colpevolissimo ha pure quasi sempre partecipato! Il Paglio pranza e cena fuori (per lavoro, per politica, con amici o familiari o ragazze – anche dette “persone informate sui falli”… è una battuta, suvvia) almeno 150-200 volte ogni anno. E a volte gli capita di dormire persino via, in albergo, o di andare in vacanza all’estero, in Francia, passando ingenuamente da Ventimiglia (Liguria, sul confine: lui non va mai in aereo, e se la fa tutta in macchina, è quella è l’unica strada terrestre per accedere alla Costa Azzurra; certo, volendo ci sarebbe il mare… ma poi sarebbero buoni di scambiarlo per un contrabbandiere di sigarette, ossia di “paglie”, e visto che lo chiamano “il Paglio” già quest’assonanza lessico-fonetica costituirebbe un indubbio e sufficiente motivo per farci sopra una settimana di titoloni-oni-oni sul Pesto del Genovino, prestigioso foglio di specialità marinare stampato nel golfo dei Poeti e distribuito nel golfo del Tigullio)… a proposito di Ventimiglia… altro indizio da non sottovalutare: il comune ligure è stato sciolto per mafia…

E’ vero, e allora?

Non si metta sulla difensiva, signor sindaco. Domanda: conosceva personalmente tutti i presenti al matrimonio?

Certo che no.

Ah, imperdonabile leggerezza la sua… Ma le do una chance: conosceva però tutti i presenti alla cena di ieri sera al bocciodromo di Arceto, vero?

No, nemmeno.

Ah, male, lei è d’una superficialità estrema, e se fossi nel suo partito le chiederei di chiarire… Insisto: ne conosceva però tante, di persone, sia al matrimonio sia al bocciodromo, vero?

Sì.

Bene. Pensi invece che il Paglio (no, non il Palio dell’Angelica, che ci sarà sabato sera nella Rocca boiardesca) su 70-80 persone attovagliate (quattro tavolate) ne conosceva molte di meno, sì e no quelle del suo tavolo…

E gli altri?

Non faccia finta di niente: gli altri siamo noi, lo cantava anche Umberto Tozzi…

(FINE PRIMA PARTE / CONTINUA – 1)

CIVILTA’ O BARBARIE – 3?
Quest’Italia irrazionale e vendicativa


SALVIAMO IL SOLDATO SALLUSTI

CIVILTA’ O BARBARIE – 3?
Quest’Italia irrazionale e vendicativa


SALVIAMO IL SOLDATO SALLUSTI


Noi giornalisti siamo una corporazione, attenti, come ogni altra corporazione, a mantenere i nostri privilegi (in oltre sessant’anni di vita repubblicana un solo giornalista, che io ricordi, ha scontato effettivamente il carcere: Giovannino Guareschi che aveva diffamato il presidente della Repubblica, Luigi Einaudi)… Noi giornalisti non siamo cittadini speciali, killer con la “licenza di uccidere” come gli agenti della Cia. Dobbiamo rispondere di ciò che scriviamo. Ho assistito a troppi massacri perpetrati dalla stampa, con conseguenze tragiche, prima che “lor signori”, con Mani Pulite, scoprissero improvvisamente, e del tutto strumentalmente, il “garantismo”. Cito, per tutte, la vicenda, del 1969, di Adolfo Meciani, implicato nel “caso Lavorini”, che si uccise, innocente, in carcere impiccandosi a un lenzuolo. Un autentico omicidio di stampa. (Massimo Fini)… Read the rest of this entry

CIVILTA’ O BARBARIE – 2?
Quest’Italia irrazionale e colpevolista


Quel gusto di dare sempre addosso

CIVILTA’ O BARBARIE – 2?
Quest’Italia irrazionale e colpevolista


Quel gusto di dare sempre addosso


Che c’entra una tranquilla festa in maschera con gli scandali alla Regione Lazio?

Massimiliano Gallo (www.linkiesta.it)

Aldo Grasso sul Corriere si erge a tribunale estetico e condanna senza appello i gusti e i costumi della classe politica prendendo spunto dalla festa a tema di De Romanis. Ma perché in Italia dobbiamo sempre confondere pubblico e privato? Quale reato commette chi indossa una maschera (anche se di maiale)?… Read the rest of this entry

CIVILTA’ O BARBARIE – 1?
Quest’Italia irrazionale e incattivita


Tris di cristologia, miti greci e riti voodoo
“Le streghe han smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle” (Voltaire… nel senso di “vultèr” pagina: Gesù e lo scandalo, Girard e l’agnello sacrificale)

CIVILTA’ O BARBARIE – 1?
Quest’Italia irrazionale e incattivita


Tris di cristologia, miti greci e riti voodoo
“Le streghe han smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle” (Voltaire… nel senso di “vultèr” pagina: Gesù e lo scandalo, Girard e l’agnello sacrificale)


“Il secondo stereotipo della persecuzione è quello delle accuse stereotipate: non importa che le persone accusate abbiano realmente commesso il crimine, importa la credenza nei loro confronti: ovvero non è necessario stabilire la prova. In ‘Il capro espiatorio’ (1982) Girard esamina, tra gli altri, i testi di persecuzione, risalenti al XIII secolo, che addossavano agli ebrei le accuse di infanticidio, di incesto, di avvelenare i pozzi, che sono stereotipi persecutori rintracciabili in molti miti. Così per la persecuzione degli ebrei durante la peste nera o la caccia alle streghe. Se il carattere falso di queste accuse è un’evidenza per tutti noi, nel caso di questi testi, perché non lo è nel caso dei testi mitici? Quest’opera contiene analisi mimetiche di alcuni brani evangelici.

“Lo scandalo esiste solo se qualcuno lo solleva, in quanto non nasce da un’azione sbagliata in sé, bensì dal rumore morale vero o presunto che ne deriva, dal venticello che alimenta un rogo mai acceso, che arde di un umore proiettivo (preventivamente protettivo) che nelle società laiche o civiltà evolute sarebbe tamburo sordo, vulcano spento.

Essendo fatto di costume, cioè atto di cultura (coi suoi totem e i suoi tabù), di una cultura intesa come spirito del tempo e dunque gioco delle parti, quasi sempre lo scandalo, figlio legittimo dell’idea di peccato, esiste solo nelle pupille miopi o sanguigne di attori sociali comunque in buonafede e comunitariamente inseriti, i quali però guardano ma non vedono (l’essenziale, si sa, è invisibile agli occhi; l’esiziale invece sa mettere solide e stolide radici), laddove purtroppo per via di specchi magici, sprechi logici, spregi ultimi e sfregi intimi il connotativo prevale sul denotativo.

Per chi in questa Italia disastrata, un po’ fata ignorante e un po’ femme fatale, giudica senza sapere. Per chi tifa e insiste nell’errore, per chi, dominato da narcisismo etico o integralismo mitopoietico, gufa e gode nell’orrore. Giacché la paura genera paura e l’imbarazzo provoca imbarazzo”

(Anassimandro riportando a braccio il pensiero di Anassimene durante una cena presocratica presso il ristorante Antichi Soloni organizzata all’insaputa di Talete in un ristorante della Magna Grecia)

***

Lo scandalo
Il significato proprio di scandalo in greco è ostacolo, inciampo, qualcosa che ci fa sobbalzare. Scandalizzarsi significa inciampare-inciamparsi. E, se uno inciampa, è per colpa della propria disattenzione, o di fattori esterni che lo fanno inciampare.

Un’arringa sotto forma di dialogo

Gesù scandalo
“Ora, Giovanni, avendo udito in carcere le opere del Cristo, mandò per mezzo dei suoi discepoli a dirgli: “Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettarne un altro?”. E rispondendo Gesù disse loro: “Andate a riferire a Giovanni le cose che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano, i lebbrosi sono
mondati e i sordi odono, e i morti risuscitano e ai poveri viene annunziata la buona notizia. E beato è colui che non si scandalizza di me” (Mt. 11, 6).
Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo”. Allora avvicinatisi i discepoli gli dicono: “Sai che i farisei ascoltando la tua parola si sono scandalizzati?” (Mt.15, 11-12).
“Allora dice loro Gesù: “Voi tutti vi scandalizzerete di me in questa notte; infatti sta scritto: colpirò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge. Ma dopo che io sarò risuscitato, vi precederò nella Galilea” (Mt. 26, 31-32)
“Vi ho detto queste cose affinché non siate scandalizzati. Vi faranno espellere dalle sinagoghe; ma viene l’ora che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio. E faranno queste cose poiché non hanno conosciuto né il padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate,
poiché io ve le ho dette” (Gv. 16,1-4)
“E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani.” (1 Cor. 1, 22-23)

E’ del 2011: da compulsare avidamente

Perché Gesù scandalizza?
Perché non sta solo nella tradizione.
Perché fa parlare le sue azioni.
Perché è coerente e radicale.
Perché va incontro alla sofferenza e non la elude.
Perché propone la croce come misura dell’amore.
Perché si presenta come un Dio sconfitto.
Siamo noi lo scandalo
“E Pietro presolo con sé cominciò a rimproverarlo dicendo: “Dio ti preservi, Signore! Ciò non ti accadrà mai!”. Ma egli voltatosi disse a Pietro: Va’ via da dietro di me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio ma di quelle degli uomini” (Mt. 16,22-23)
“Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare”. (Mc 9,42)

***

In senso figurato, un “capro espiatorio” è qualcuno a cui è attribuita tutta la responsabilità di malefatte, errori o eventi negativi e deve subirne le conseguenze.

La ricerca del capro espiatorio è l’atto di voler identificare irragionevolmente in una persona, un gruppo di persone, o una cosa la causa responsabile di gravi problemi, spesso con il celato obiettivo di nascondere le vere cause o i veri colpevoli.

La ricerca del capro espiatorio è un importante strumento della propaganda: ad esempio, gli Ebrei vennero individuati dalla propaganda nazista come fonte del collasso politico e dei problemi economici della Germania.

La ricerca del capro espiatorio è particolarmente devastante perché solitamente la colpa è attribuita a un gruppo di minoranza, che trova difficile difendersi dalle accuse. Una tattica spesso impiegata è quella di caratterizzare un intero gruppo di individui per la condotta non etica o immorale di un piccolo numero di appartenenti a tale gruppo. (Wikipedia)

Concertone pro-terremotati e tormentone anti-sismico di oggi:
tra i protagonisti su e giù dal palco c’è una coppia di sposi di Rondinara (Scandiano). Il marito si chiama Emiliano, suona la sei-corde e si esibirà con Biagio Antonacci, mentre la moglie si chiama Federica ed è
a Campovolo nella veste di tour manager di Tiziano Ferro. Lui è anche il chitarrista di Nek, lei si occupa degli aspetti organizzativi
dei concerti di Vasco. In bocca al lupo

Concertone pro-terremotati e tormentone anti-sismico di oggi:
tra i protagonisti su e giù dal palco c’è una coppia di sposi di Rondinara (Scandiano). Il marito si chiama Emiliano, suona la sei-corde e si esibirà con Biagio Antonacci, mentre la moglie si chiama Federica ed è
a Campovolo nella veste di tour manager di Tiziano Ferro. Lui è anche il chitarrista di Nek, lei si occupa degli aspetti organizzativi
dei concerti di Vasco. In bocca al lupo


Cristologia – 3 / Beati gli ultimi
L’Iscariota per Scalfari e Zagrebelsky

Cristologia – 3 / Beati gli ultimi
L’Iscariota per Scalfari e Zagrebelsky


“Dopo Giuda. Se Rep. si butta sull’Iscariota, al Corriere
è un fiorire di aureole.
Ma Riotto li batte con all the saints”
(Il Foglio)

Corsa ai santi. Non solo Repubblica. Dopo le uscite cristologiche di Gustavo Zagrebelsky a proposito di Giuda Iscariota scritte su Repubblica anche il Corriere della Sera, da par suo, scende in campo con i propri santi. In esclusiva su Nove Colonne tutti i santi, ops, all the saints.

Corsa ai santi. Non solo Repubblica. Via Solferino, dopo la virata teologica di Zagrebelsky e la risposta teleologica di Eugenio Scalfari, lancia la campagna “Un santo al giornale!”. Entusiasta da subito Paolo Valentino: “Purché si cominci con san Pancrazio!, patrono di Taormina”… Read the rest of this entry