Buongiorno. Come anticipato stamattina “on air”, vi (ti) allego il progetto-proposta-programma (rullo di tamburo – ndr) di un concerto-evento collaterale (ma endogeno) a “Fotografia Europea 2012″. In attesa di positivo riscontro o di entusiastiche contro-deduzioni, ringrazio per l’attenzione. Ac-cordiali saluti. CAP The Captain – No stop 24/24
Buongiorno.
Con-formalizzo l’idea scaturitami per autocombustione stamane e altrettanto spontaneamente riferitati in tempo reale a mo’ di bonzo in fiamme poi salito da piazza Casotti fin su al secondo piano in ascensore, ovvero…
Evento-concerto all’interno (o all’esterno, benché nell’ambitissimo ambito – nel senso di hatitus prima ancora che di habitat) di “Fotografia Europea 2012“, con arpa celtica, pianoforte indigeno, batteria elettronica, flauto amaro, violino muto e chitarra scordata… ma non dimenticata a casa. Con l’aggiunta di letture live, vere e vive.
Di e con e per: Ciro Andrea Piccinini (piano, drums), Daniele Moreschi (arpa, guitars) e Stefano Enea Virgilio Raspini (ugola).
Con immagini video-montate a far da sfondo-di-mondo ed evoluzioni di danza dal vivo by compagnia DecaDance.
Con ospiti musicanti e politici aitanti a sorpresa.
E con la collaborazione (pre-produzione artistica ed esecutiva) di Emiliano Fantuzzi, Giuseppe Chianese, Sergio Mastronardi e Uber Prati.
Prefazione e supervisione: Max Panarari e Gas. Presentazione: Emanuela Caselli.
Genere: eno-etno, new-age/best-age, world & word-music, minimal-animal et similia.
Titolo della rappresent/azione:
a) CLIC TO CLICK – Photomania e web-music
b) TWEET CONCERT IN SWEET TOWN – Istantanee in 140 note o poco più
oppure
c) SM-ART CITY
d) ZOOM-BIES
Circuito cartellonistico: “Off“, poiché “On” è già overbooking e forse anche burnout.
Ceci dit, mi permetto di proporre un terzo circuito, da denominarsi “Out” (outside, outdoor, outspoken) e ascrivibile esclusivamente al suddetto evento, se possibile con diversa e distinta definizione grafica, a partire dal colore della paginetta d’uopo nel “libretto d’opera” del festival, magari da fustellare dimodoche (senza accento) si ottenga un buco tondeggiante e biancheggiante al centro / Scherzo, suvvia
Pubblico presente: dalle 20 alle 2.000 persone, dipende dal non-luogo (a procedere) scelto.
Durata: 90 minuti, tempi supplementari e rigori esclusi.
Location (anche qui intesa come loc/action):
– Fontana del Valli (dentro, al centro, isolando i getti laterali, con piccolo palchetto con tettoia o telo idro-protettivo, idro-isolante, idro-repellente, idro-respingente e quindi idro-fobo). Si tratterebbe di un’assoluta e direi assolata novità (case study) in Europa, forse del primo Water Concert (WC) al mondo, con gli zampilli che grazie alla computer program and grammar danzano a ritmo di musica – Da considerare attentamente, caldeggiamento proposta da 0 a 10: 9,5
– Sul tetto della Torre Civica-Torre del Bordello, innalzata nel 1489, 300 anni prima della p-resa della Bastiglia – Fattibilità: 4
– Sala del Tricolore, che è simile a un teatro (con tanto di platea e palchi e “buca per l’orchestra”) – Caldeggiamento: 8, fattibilità: 7, affabilità: 6
Altre location: tante e da valutarsi, certamente più alla portata. Come mi dicesti secoli fa, cioè stamane, laddove l’ipotesi “Out” risulti o risultasse non gradita o impercorribile si opterebbe motu proprio per il piano B, ossia per l’ipotesi “Off” (nella variante aggiornata “Off limits“), con i musicanti che giocoforza si adeguerebbero e dunque aggregherebbero (quale evento collaterale di evento afferente) a una mostra già cantierata in detto (corto)circuito, che mi riservo di indicare non appena sarà (o fosse) scartato il piano A. Così come mi riservo di indicare un piano C, in quanto teorico sui degeneris nonché ideologo omnibus di un qualsivoglia concetto di Terza Via (anche detta “via tersa”).
Costo: a carico della comunità e tuttavia soggiacente alla formula “soddisfatti o rimborsati”, con gli artisti e/o i loro fumisti (“L’artista non sono io, sono il suo fumista“: “Don Giovanni”, Battisti-Panella, 1986) disposti a considerare compromessi di matrice filantropica (leggasi gratuità) o alla peggio entropica (leggasi cosmicità) o ipertrofica (leggasi vanità).
Detto evento (e ogni evento che voglia e possa definirsi tale contiene in nuce e in sé la possibilità ovvero l’eventualità che non si avveri e dunque non accada) si svolgerà più o meno vogliatamente tra l’11 e il 13 maggio prossimo (av)venturo(so).
Ebbene: certo di averti fatto cosa gradita e dunque compiaciuto – nel mio piccolo intimo di grande “sceneggiatore” di pensieri aperti in forma di parole dischiuse – del fatto di essere riuscito a spremermi al fine di esprimermi in maniera chiara, piana, concisa e coincidente, ti saluto mettendomi fin d’ora a tua “in-disposizione” nel caso il tuo ufficio logistico abbisogni di ulteriori delucidazioni o aggiornamenti di status… ma non senza rin-graziarti per l’attenzione prestatami (e subito restituitati) e per i tuoi preziosi consigli a sfondo sperduto.
In limine, infine, qualora il succo del dis-corso qui sopra shakerato dovesse apparire incommensurabile o anche solo incomprensibile, non pre-occuparti: è comprensibile (nel senso di occhio prensile) che a una prima lettura – trattandosi di una scrittura di genere alquanto sincategorematica e comunque schematica all’osso – il rendez-vous del sottoscritto risulti o possa risultare incomprensibile, nel senso di non afferrabile o prendibile.
Dal canto mio, nel campo d’Io, mi dico sereno come un pesce d’acqua dolce, rincuorato dalla mia buona “nolontà”, dalla tua grande sensibilità e, va da sé, dalla comune giusta causa; di più: nei giorni a venire non escludo di poter riuscire e di poter riversare su supporto audiovisivo una più compiuta e compita presentazione della rappresent/azione in epigrafe.
Grazie, allora…sperando che anche tu un giorno possa dirti fiera di essermi stata gradualmente gradita.
A presto ma mai prima. Ciao.
P.S. Prossimamente presenterò al dominus Mimmo due nuovi travestimenti-allestimenti (un progetto trilogia, denominato “Affetti collaterali”): un testo teatrale su Keith Jarrett e l’improvvisazione, tra slancio vitale e filosofia orientale (“Hic et nunc: suono dunque sono“); quindi un testo teatrale su Carmelo Bene nel decennale della scomparsa (“Bene comune, tra philò e phoné“).