Saggistica reggiana: i nuovi libri di Valeriani e Codeluppi. E poi Borgna

Saggistica reggiana: i nuovi libri di Valeriani e Codeluppi. E poi Borgna


Cosa accade al giornalismo professionale quando CNN, Al Jazeera e BBC possono coprire alcune crisi internazionali solo attraverso il contributo – messaggi, fotografie e video – di comuni cittadini? Cosa accade alla diplomazia quando ministri e capi di Stato aprono account Twitter e Facebook, ma soprattutto quando le loro pagine sono meno seguite di quelle di un blogger egiziano? Cosa accade alla politica internazionale – e alla sua narrazione – quando nel variegato sottobosco degli attori non governativi compaiono organizzazioni come Wikileaks in grado di sfidare il paradigma della segretezza nella relazione tra gli Stati?…

Dallo sbarco sulla Luna al crollo delle Torri gemelle, dal trionfo ai mondiali di calcio di Berlino alle risse nella casa del Grande Fratello, la televisione ha testimoniato con le sue immagini oltre mezzo secolo di storia e di evoluzione dei costumi. Oggi essa attraversa però una fase di crisi. La moltiplicazione dei canali, l’assedio delle nuove tecnologie veicolate da Internet, la cattiva gestione della tv pubblica e generalista in balia della politica e del conflitto di interessi hanno provocato un progressivo impoverimento della qualità dei programmi e l’allontanamento del pubblico più giovane da un mezzo che non permette interazione e partecipazione attiva. Di chi è la colpa di questo declino? La risposta di Vanni Codeluppi è diretta e impietosa: responsabile è la politica odierna, che usa la televisione non per fini culturali ma come strumento per costruire consenso cercando di manipolare le coscienze.

Un sociologo e uno psichiatra si confrontano su un tema che li unisce: la crisi esasperata e radicale delle forme di relazione e di convivenza nel nostro Paese. Al centro sono la crisi dei territori sotto l’impatto sempre più violento dei flussi (di uomini, merci e denaro come mostra Bonomi) e la crisi della famiglia, travolta dal disordine dei ruoli e dalla scarsa comunicazione tra genitori e figli, anziani e giovani, e inevitabile sede di conflitto (la illustra Borgna). Sono temi di estrema attualità che interessano tutti, e che trovano beneficio nell’essere osservati incrociando i diversi linguaggi e i convergenti punti di vista dei due autorevoli studiosi.

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