Monthly Archives: agosto 2011

Le due case e le due donne di Jung a Zurigo: un intrigante reportage nel 50° della morte del grande analista

Le due case e le due donne di Jung a Zurigo: un intrigante reportage nel 50° della morte del grande analista


Era il luglio 1954 e l’allora presidente del Congresso Internazionale di Psicoterapia di Zurigo, Medard Boss, ebbe l’idea di offrire ai convegnisti di ogni parte del mondo una gita sul lago in battello. A una certa ora del pomeriggio il barcone sarebbe passato proprio davanti alla casa del quasi ottantenne Carl Gustav Jung, a Küsnacht, affacciato per rispondere ai saluti.

La giornalista americana Claire Myers Owens, che era andata a trovarlo, racconta così l’episodio: «A un tratto si udirono fischi di sirena, squilli di campane. La cameriera fece irruzione nella stanza, dicendo qualcosa tutta eccitata. Lui disse “Nein! Nein!” Poi la figlia chiamò dal giardino sottostante. Loro volevano vederlo. “Che stupidaggine!” borbottò lui. La figlia lo supplicò di uscire sul balcone. Lui si affacciò. Un battello si era fermato dirimpetto alla casa. I due o trecento passeggeri agitavano festanti le mani. Con riluttanza lui rispose al saluto, una volta sola». Read the rest of this entry

Molti bla bla bla, altre tasse e zero riforme: il bluff della manovra pluri-annunciata e nuovamente rivoltata come un calzino bucato non conosce limiti e le tante toppe sono peggio del buco (e ai poveri italiani non restano che le pezze al culo). E adesso pausa

Molti bla bla bla, altre tasse e zero riforme: il bluff della manovra pluri-annunciata e nuovamente rivoltata come un calzino bucato non conosce limiti e le tante toppe sono peggio del buco (e ai poveri italiani non restano che le pezze al culo). E adesso pausa


FESTA ANTICRISI / AL SOPHIA DI BAISO VENERDI' S'E' BRINDATO ALL'ABOLIZIONE DELLE PROVINCE

Questi se ne devono andare. Sono attaccati agli scogli e al potere come delle cozze. Cozze paracule. Loro sono il problema, non la crisi economica. Qualunque sacrificio può essere accettabile, ma non proposto da chi ha distrutto il Paese e adesso ti spiega anche come uscirne.
Il pararaculo attacca la partitocrazia, ma candida il figlio a consigliere regionale. Il paraculo ti spiega che la prescrizione per Penati è diversa e i soldi il partito non li ha mai visti.
Il paraculo fa riferimenti storici, da Waterloo alla Westfalia, a un pubblico di paraculi ciellini invece di chiedere scusa dopo dieci anni di gestione fallimentare dell’economia del Paese. Il paraculo raccoglie firme per cancellare la legge porcellum dopo non aver mosso un dito in due anni di governo, ogni riferimento a Prodi non è casuale.
Il paraculo si tiene ben stretti la pensione parlamentare, i finanziamenti pubblici da un miliardo di euro, ma chiede sacrifici (necessari…) al Paese. Il paraculo critica ogni manovra del Governo, ma poi la vota.
Il paraculo vorrebbe abolire lo Scudo Fiscale che il suo partito ha contribuito a far diventare legge. Il paraculo ha voluto lui l’acqua pubblica, ma solo dopo che è passato il referendum.
Il paraculo vuole abolire le province mentre candida consiglieri provinciali in tutta Italia.
Il paraculo non vuole l’Expo 2015, ma poi deve farlo per evitare una brutta figura.
Il paraculo paga i giornalisti paraculi attraverso i finanziamenti all’editoria per poter dire paraculate dalla mattina alla sera senza uno straccio di domanda. Il paraculo proibisce i Pacs e poi va a troie.
Il paraculo è solo chiacchiere e distintivo, ma quel distintivo nessuno glielo ha dato. Il Parlamento è stato eletto con una legge incostituzionale. Formigoni e Errani sono presidenti di Regione illegittimi per aver superato due legislature consecutive.
Il paraculo vive grazie all’assenza di memoria dell’italiano, può dire ciò che vuole, sicuro che domani ogni parola sarà dimenticata. Solo un popolo senza memoria e senza dignità può essere governato a lungo da dei paraculi. Noi siamo quel popolo. (Beppe Grillo oggi)

Ogni partito dà la sua chiave (inglese) di lettura... In realtà sarà la solita, unica, immane "chiavata"

PRANZOPOLI / LA NUOVA INSEGNA DELLA BUVETTE DELUXE DI MONTECITORIO...

“Fece scalpore, a Londra, un paio d’anni fa, il ristorante La Figa, dai prezzi un po’ cari. Tra le recensioni memorabili si legge: “luogo caldo ed accogliente… difficile da raggiungere… struttura un po’ umida”…
In alternativa si spende meno in un altro ristorante-pizzeria La Figa, però bisogna andare in Brasile, dove in questi tempi trans non vorrei vi servissero cazzi amari. Comunque buon appetito” (Dal blog “misswelby”)

10 nuove regole del web-giornalismo

10 nuove regole del web-giornalismo


Per un giornalismo sostenibile emergono nuovi ruoli, oltre ai blogger e reporter multimediali. Li elenca il Center for Sustainable Journalism della Kennesaw State University (Georgia, Usa).
1. «Ottimizzatore di titoli»: un tempo funzionavano le battute ad effetto, oggi devono invogliare il clic e contenere le parole chiave per finire su Google.
2. «Social media reporter»: naviga per intercettare le news (per esempio su Twitter) e verificarne l’attendibilità.
3. «Detective dei dati»: sa dove trovare le informazioni, le analizza e sceglie quando e come condividere le notizie che ne emergono (Wikileaks insegna).
4. «Curatore capo»: sostiene il caporedattore centrale facendo da filtro alle troppe informazioni che lo sommergono.
5. «Giornalista esplicativo»: risponde alle domande che restano inevase dalle notizie.
6. «Redattore virale»: promuove il proprio giornale, richiamandolo ovunque in Rete ed evidenziandone le parti più interessanti per aumentarne la visibilità.
7. «Specialista di slideshow»: crea gallerie fotografiche, bilanciando senso giornalistico e capacità tecniche.
8. «Crowdsourcer»: coinvolge gli internauti più inclini a fare giornalismo e li utilizza al meglio.
9. «Creatore di ebook»: perchè i giornali in formato iPad e simili è una delle poche forme di media digitali che la gente sembra disposta a voler pagare.
10. «Sviluppatore Web»: quelli esistenti sono autodidatti, ma è un ruolo sempre più necessario nei giornali per continuare a innovare le edizioni online. (Anna Masera)

Jobsiana / Sul Cristo dei computer
e sulla devotissima setta della mela morsicchiata: l’iGod e l’iCult divini

Jobsiana / Sul Cristo dei computer
e sulla devotissima setta della mela morsicchiata: l’iGod e l’iCult divini


Poderosa e fascinosa indagine su un mito planetario disincarnato. La merce come logo(s) e la mela mangiata come icona del nuovo secolo. Cupertino, Betlemme: costruzione simbolica della Apple come somma “religione implicita” Read the rest of this entry

La patatina tira sì allo Sputnik (da oggi er mejo locale der Campovolo agostifero)! FestaReggio a luci rosa: cronaca d’una serata molto avanti e avulsa e “a vulva”, tra ragazze in bibita (fans dei Verdena) e validi giovani impegnati a sinistra che sotto sotto giustamente se ne fottono di un Pd in mano ai soliti cacicchi (ciuchi? ciucchi?) e della Bindi iper-papalina

La patatina tira sì allo Sputnik (da oggi er mejo locale der Campovolo agostifero)! FestaReggio a luci rosa: cronaca d’una serata molto avanti e avulsa e “a vulva”, tra ragazze in bibita (fans dei Verdena) e validi giovani impegnati a sinistra che sotto sotto giustamente se ne fottono di un Pd in mano ai soliti cacicchi (ciuchi? ciucchi?) e della Bindi iper-papalina


LA SIGNORILITA’ DELL’ESSERE CONTRO I SIGNORI DELLE TESSERE

Si narra pure che un consigliere comunale avrebbe sorpreso coppiette in atteggiamenti sconvenienti mentre nottetempo perlustrava l’area degli stand. “Niente di sconvolgente: sempre meglio una pecorina in più sul prato che non dieci pecoroni tesserati in giacca e cravatta”. 

Per il resto, povero Marx: tolti i volontari più anziani e dunque fisiologicamente più genuini ed ingenui (quelli che ancora parlano il dialetto, per intenderci) e tolti più genericamente i nostalgici di un vecchio e sano solidarismo comunitario (tra cui un drappello di resistenti idealisti e continuisti dell’ultima generazione, come recitiamo nel titolo), l’impressione è che le ex feste dell’Unità (orfane del Pci-Pds-Ds e del grande Glauco Soncini, almeno a Reggio) siano diventate un po’ ovunque il covo – nel senso di “trappolino” di lancio – delle più o meno legittime ambiziosi di attori o comparse di matrice post-democristiana che sgomitano per un posto sul palco in vista di una personale e personalistica poltroncina o trapuntina di potere. (Forse ci sbagliamo ma l’andazzo sembra questo) Read the rest of this entry

L’Italia è nella “emme”e la politica va a rotoli? Niente paura: i magazzini (affittati a caro prezzo) del Senato sono colmi di carta igienica”

L’Italia è nella “emme”e la politica va a rotoli? Niente paura: i magazzini (affittati a caro prezzo) del Senato sono colmi di carta igienica”


Good news: dopo la rivolta del web contro lo scandalo dei privilegi d’oro a tavola, sono triplicati i prezzi al ristorante del Senato…

“La tirannide dei giornali è la più abietta, la più infame di tutte: una tirannia ‘accattona’ simile a quella di un mendicante a cui si dice di no, che continua a inseguirvii in strada e alla fine ottiene per forza qualcosa. Giornale significa pubblico e il pubblico è un potere del genere più infame, un potere come lo sono le cimici e il puzzo, che sempre ha il vantaggio di negare il pathos al maltrattato; una sete di sangue di natura abominevole: non come un leone o una tigre, ma come uno sciame di pidocchi” (Kierkegaard)

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Addio al sito Reggio Emilia Bimbi Frecciate alle istituzioni comunali e provinciali: “Ci hanno negato più volte un adeguato supporto”

Addio al sito Reggio Emilia Bimbi Frecciate alle istituzioni comunali e provinciali: “Ci hanno negato più volte un adeguato supporto”


La lettera di commiato. “Il sito web reggioemiliabimbi.it chiude. Il portale, unico nel suo genere sul territorio, è nato – inizialmente senza scopo di lucro – per far fronte alla necessità di dare alle famiglie di reggiane un unico punto di riferimento in cui trovare le segnalazioni su sport, attività, luoghi, strutture, tempo libero, babysitter e quant’altro… Read the rest of this entry

La beffa-cruccio di via Meuccio? Un pesce d’aprile “prolungato” al 25/8!
Che libridine! L’amante-bluff Mail Cigarola (crasi dei cooperatori in crisi d’identità letteraria Figarini e Tegola, alias Ilma Derini, una sorta di Alda Merini de noantri) è stata beccata con la ciliegina in bocca dal segugio Carlino, che sentendosi “turlupiné” ha svelato l’arcano (cioè slegato l’ar-cane bau bau) e dunque azzannato per benino i talloni d’Achille (Campanile) dei burlador e dell’editore dirimpettaio d’Ildo in via Ruini. Una vicenda sotto spirito (di patata, o meglio, di patacca, “che fa ridere solo gli autori”, scrive il Resto del Cestino di ciliegie) e con coda polemica messa in Piazza alla vigilia (di più: all’Alba) del rilancio del mest-seller dal premiato palco-bufala di FestaReggio (ce soir, madame Lusèl!). Eh sì, questione “spinoza”…

La beffa-cruccio di via Meuccio? Un pesce d’aprile “prolungato” al 25/8!
Che libridine! L’amante-bluff Mail Cigarola (crasi dei cooperatori in crisi d’identità letteraria Figarini e Tegola, alias Ilma Derini, una sorta di Alda Merini de noantri) è stata beccata con la ciliegina in bocca dal segugio Carlino, che sentendosi “turlupiné” ha svelato l’arcano (cioè slegato l’ar-cane bau bau) e dunque azzannato per benino i talloni d’Achille (Campanile) dei burlador e dell’editore dirimpettaio d’Ildo in via Ruini. Una vicenda sotto spirito (di patata, o meglio, di patacca, “che fa ridere solo gli autori”, scrive il Resto del Cestino di ciliegie) e con coda polemica messa in Piazza alla vigilia (di più: all’Alba) del rilancio del mest-seller dal premiato palco-bufala di FestaReggio (ce soir, madame Lusèl!). Eh sì, questione “spinoza”…


Il termine “turlupinare” ha origini francesi, e sotto lo pseudonimo di Turlupiner era conosciuto Henry le Grand, comico francese del 1600, famoso per le sue burle piene di ingegno e la sua abilità nel raggirare (bonariamente) le persone. Attualmente il significato del termine è “preso in giro, beffato, ingannato”. (Wiktionary)

Ildo chiama il Carlino dopo lo scoop

Richiamo in prima: “Il libro-finzione. L’amante di Campanile? Ildo Cigarini”. Titolo a pag. 6: “L’amante di Campanile? Non esiste. Uno sberleffo firmato dai cooperatori”. Sottitolo: “Il libro pubblicato da Aliberti era solo un’invezione di Ildo Cigarini e Mauro Degola”. Testatina: “L’inganno letterario”. E ancora, nella didascalia: “Ecco la foto diffusa dall’editore della finta poetessa: in realtà si tratta di una parente di uno dei veri autori”. Sommarietto: “Il figlio di Achille – Non ne sapevo nulla, hanno tirato in ballo papà solo per vendere”. Il libro presentato il 1° aprileRead the rest of this entry

INTERMEZZO PICCOLO PICCOLO

INTERMEZZO PICCOLO PICCOLO


QUANDO LE MINIGONNE INGLESI SONO INDICATORI DI MERCATO
CRISI: CROLLANO LE VENDITE DI TANGA, BOOM DEI MUTANDONI

“…Abitavo a Reggio Emilia e mettevo dischi al Number One di via Berta, lo stesso locale sotterraneo dove qualche anno prima avevi lavorato tu. Che notti quelle notti, Vasco. Anche il cinema dava il suo contributo alla fascinazione e penso immediatamente a “Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”, con David Bowie che interpretava un Duca Bianco il cui colore non era dovuto al borotalco (negli archivi della Gazzetta di Reggio ci dovrebbe essere ancora una mia recensione entusiastica: qualcuno si vergognerebbe ma io non mi vergogno di niente, casomai chiedo perdono ed è diverso)…” (Camillo Langone, Il Foglio, l’altro ieri) Read the rest of this entry