Nuova edizione di “Fabula postuma”: 35 poesie inedite e la prefazione del grande filosofo Givone. Un libro oltre

Nuova edizione di “Fabula postuma”: 35 poesie inedite e la prefazione del grande filosofo Givone. Un libro oltre


Esce la versione riveduta e sorretta (cambiano layout, grafica e cover): 240 pp., 35 nuove ‘noesìe’ (poesie filosofiche) e la prefazione di Sergio Givone, professore emerito all’Università di Firenze.

Fabrizio, responsabile biblioteca di casalgrande, mostrala copertina

Nuova edizione / Fabrizio, responsabile della biblioteca di Casalgrande, mostra la copertina del libro

PREFAZIONE

(E se il niente / senza scopo / fosse il vero salvagente / del credente / nel suo dopo?)
Bella domanda. Fino a che punto da prendere sul serio? Fino al punto da rovesciarla in uno scherzo e in una battuta ironica, ma per ritrovare proprio lì, in quel gioco di parole, la capacità di stupirsi per tutto e di fare di ogni cosa oggetto di interrogazione. La poesia di Ciro Andrea Piccinini è anzitutto gioco di parole, e lo è nel senso più alto del termine, poiché è sostenuta dalla convinzione che il tessuto del mondo altro non sia che il linguaggio e il linguaggio non faccia che comporre e scomporre senza fine trama e ordito di questo tessuto.

Il poeta e il filosofo

Il poeta filosofo e il filosofo romanziere

Non c’è dispositivo retorico e poetico, dalla rima allo scambio di vocali o consonanti, dall’assonanza alla dissonanza, dallo scioglilingua al calembour e al limerick, cui Piccinini non ricorra con sovrana disinvoltura e con raffinata competenza, ma sempre all’interno di un’idea di linguaggio come trasformatore universale: fingere ordini di senso pur sempre possibili, al fine di mostrarne il carattere fittizio. Anche se, in realtà, la poesia per Piccinini si colloca al di là dell’opposizione di vero e falso e si propone come variazione e variazione di una variazione. Tutto potrebbe essere vero in essa, dato che nulla lo è. Tutto potrebbe essere falso, dato che nulla lo è. Ciò che conta è lo scarto, la mossa laterale. Ma allora che cosa resta saldo sul suo fondamento? Che cosa resta da dire? “Un-due-tre, un-due-tre / L’ESSERE NON È”. Questo resta. E chissà quant’altro.

Accade così che lo spazio creato dalla poesia si animi di presenze che sorprendono e inquietano, sbalordiscono e offendono, seducono e colpiscono. Sono figure che emergono da universi che sembravano ormai perduti e inabissati e che invece incrociano il nostro fino a confondersi con esso. Può essere un angelo caduto in volo. Oppure il fato, un colpo di dadi, l’impiccato dei tarocchi. Ma anche, perché no? il rasoio di Occam. Tutto entra a far parte di una fantasmagoria inesauribile. Se poi ci chiediamo: perché inesauribile? La risposta potrebbe essere: forse perché scaturisce dal cuore stesso del nulla. Tutto ciò che è, è come se non fosse, è come se non avesse consistenza, o avesse la consistenza di un fantasma. Oppure, se si preferisce: tutto ciò che è come se fosse già stato ma ugualmente destinato a non essere più. Una malinconica, disperata e struggente fabula postuma, questa di Piccinini. Ma anche un esercizio poetico di solida ed elegante fattura che è già un punto di arrivo.

(Sergio Givone)

Elezioni politiche: generatore automatico di post per candidati (un frullatore di retorica)

Elezioni politiche: generatore automatico di post per candidati (un frullatore di retorica)


"Diogene" di Sinope, il Cinico - 1860, Jean-Léon Gérôme

“Diogene” di Sinope, il Cinico – 1860, Jean-Léon Gérôme

Nel pieno delle mie facoltà sentimentali, morali e ormonali:
per la democrazia tutta e il lavoro full, per le gengive sane
e l’abolizione delle mezze pensioni e stagioni, per fermare
il declino e aumentare il brodino e allungare il pantaloncino
che l’outfit del risvoltino vuole appena sopra il caviglino…

per la tutela delle minoranze maggioritarie, per i diritti civili
e i rovesci convergenti o gli universi paralleli, contro l’olio
di palma e il buco nell’ozono e la rava e la fava vi comunico
che ho dato ampia e blanderrima disponibilità a candidarmi
perché perseguo il bene vostro e guardo al futuro del paese…

se il partito me lo chiede (l’ho chiesto io, rispondendomi ok)
è un grande onore poter offrire un contributo disinteressato:
lo faccio con spirito istituzionale di servizio e di sacrificio
rionale tout court sapendo che a vincere è sempre la squadra
e che gli spiccioli saranno devoluti ai poveri di spirito della UE…

e comunque se va male mi va di lusso lo stesso perché resto
una risorsa attiva per un nuovo percorso comune condiviso
sul territorio da qui alla luna, fino al prossimo giro di giostra
o posto che si liberi nei corridoi intestini o interstizi fratricidi
di questa bella Politika con la P maiuscola e la k minuscola.

Donky/sciotte

Donky/sciotte


don

P’iove sugli apostrofi, sui pens’ieri a c’aso,
piovono 3 apocrife frasi con virgole a iosa:
nessuna manticora, ora, nessun unicorno,
poche catastrofi in questa mia vita quadra
ma parentesi tonde e ippogrifi ridens rosa.

(Stornello asinino per voce sola e mulini a stento)

Da Geremia a Castelnovo ne' Monti, domenica 25 marzo

A pranzo con Paco de Lucia. Osteria “da Geremia”, Castelnovo ne’ Monti

Ancora un foodbook con poesiola

Ancora un foodbook con poesiola


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“Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo”
(F. Pessoa, “Il libro dell’inquietudine”)

PER SOLA ANDATA

Partire è un po’ sparire,
sparire è un po’ poetare.
Partire è un po’ capire,
venirsi al dunque ovunque.

Spostarsi per spaesarsi:
muoversi verso qualcosa
che sa di qualcuno, a caso,
cercare un caos senza case.

Non aspettarsi niente pur di aspettarsi fuori,
andare fino alla fine incontro a un confine:
cominciare a lenire,
iniziare a sentire.

Spandersi per ricercarsi,
tendere all’aoristo:
trovare un verso alle parole,
dischiuderle in un verso tristo.

Sono sempre i libri a sceglierci

Sono sempre i libri a sceglierci


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«Ci sono libri che si posseggono da vent’anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sé di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent’anni, viene un momento in cui d’improvviso quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri d’un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione. Ora sappiamo perché lo abbiamo trattato con tante cerimonie. Doveva stare a lungo vicino a noi; doveva viaggiare; doveva occupare posto; doveva essere un peso; e adesso ha raggiunto lo scopo del suo viaggio, adesso si svela, adesso illumina i vent’anni trascorsi in cui è vissuto, muto, con noi. Non potrebbe dire tanto se per tutto quel tempo non fosse rimasto muto, e solo un idiota si azzarderebbe a credere che dentro ci siano state sempre le medesime cose.» (Elias Canetti, 1905-1994)

* Nella foto sopra, tre edizioni originali fuori commercio (anni 1985,1987,1986) #CAPlibrary

11 GENNAIO, A MILANO NEGLI STUDI DI SKY

11 GENNAIO, A MILANO (ROGOREDO) NEGLI STUDI DI SKY CON GIORGIA

I Big Data? Una grande presa per il cloud

I Big Data? Una grande presa per il cloud


big

Tema + 20 variazioni

13 dicembre 2017 al circolo tennis di Albinea, apericena aziendale con karaoke finale

13 dicembre 2017 al circolo tennis di Albinea, apericena aziendale con karaoke finale: Franz e CAP cantano la mitica “samba della rosa”

Big dating = dati utili a chi flirta molto tra l’analogico e il digitale

Data mining = dati diffusi tramite incontinenza notturna
Data mentoring = dati affetti da prognatismo informatico
Data ring = dati che quadrano contesi a suon di sberle

Big Data = dati superdotati prediletti da esperte superdatate
Bip Data = dati censurabili o irriferibili ai più
Bic Data = dati a sfera low cost usati come cerbottane a scuola
Bif Data = dati ghiacciati ai gusti fruttati
Biz Data = dati che fanno guadagnare
Bim Data = dati prima del Bum e del Bam
Bis Data = dati replicabili a furor di pubblico
Bir Data = dati cui manca la consonante finale per volare alto
Bid Data = dati ceduti al miglior offerente (dal verbo to bid)
Bib Data = dati a rischio rigurgito somministrati in tenera età
Bit Data = dati capelloni molto in voga negli anni Sessanta
Bin Data = dati usati per localizzare i compound di noti terroristi
BenData = dati sensibili con 50 sfumature di grigiore muliebre

Bug Data = dati violati da hacker
Bag Data = dati indossati a tracolla
Beg Data = dati elemosinati in giro (dal verbo to beg)
Bog Data = dati paludati (in inglese)

codex 2

Ore 07.07, giorno 07, inedito di 9+9 versi

Ore 07.07, giorno 07, inedito di 9+9 versi


dechi

Si torna prima o poi
sul luogo del diletto
(nel rosa del rimorso
si scava con deliquio
– sul rogo dell’affetto),
si sconta tutto quanto
nel sugo del delitto,
si contano le perdite
e spesso per difetto:

e ci si torna da eroi
al centro del dispetto
(ci si scorna come noi
sino al cuore del quesito
– lo dico con rispetto),
nel sempre del discorso
sino al dorso della lama,
dove il guaio più squisito
rivive per eccesso.

Immagine: “Il ritorno di Ulisse”, 1968, Giorgio de Chirico

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FESTA AZIENDALE AD ALBINEA, SI CANTA “VATTENE AMORE” DI MINGHI-MIETTA